| oh, bene bene bene... iniziamo allora a postare qualcosa anche qui:
Mi accostai al tramezzo di vetro. Ci saranno stati un centinaio di neonati, che urlavano. Li udivo attraverso il vetro. Senza tregua. Nasci piangendo. La nascita. E poi la morte. A ognuno tocca. Entriamo dentro soli e usciamo fuori soli. E molti di noi, la maggior parte, viviamo soli, spaventati, vite incomplete. Una tristezza senza pari discese su di me. A veder tutta quella carne appena nata che doveva morire. A osservare tutta quella vita che si sarebbe a poco a poco trasformata in odio, in demenza, in nevrosi, in stupidità, in terrore, in omicidio, e infine in nulla... nulla in vita e nulla in morte. [da Storie Di Ordinaria Follia - Bukowski]
La razza umana mi ha sempre disgustato. Ciò che, in sostanza, me la rende disgustosa è la malattia dei rapporti familiari, il che include il matrimonio, scambio di potere e aiuti, cosa che, come una piaga, come una lebbra, poi diviene: il tuo vicino di casa, il tuo quartiere, la tua città, la tua contea, la tua patria... tutti quanti che s'abbrancano stronzamente gli uni agli altri, nell'alveare della sopravvivenza, per paura e stupidità animalesca. [come sopra]
No, davvero, coraggio. Chiedetemelo. Come si mangia un carciofo? Come si mangiano gli asparagi? Chiedetemelo. Come si mangia un' aragosta?
Le aragaste dentro la pentola sembrano sufficientemente morte e allora le tiro fuori. Dico all'interfono, Per prima cosa, staccate entrambe le grandi pinze anteriori. Poi metto le altre aragoste dentro il frigo per far fare loro pratica più tardi. Dico all'interfono, Prendete nota. Io spezzo le pinze e mangio la carne che contengono. Poi flettete l'aragosta indietro finchè non si stacca la coda dal resto del corpo. Staccate la parte estrema della coda e usate una forchetta da pesce per tirare fuori la carne dalla coda. Rimuovete la vena intestinale che corre lungo tutta la coda. Se la vena è chiara significa che l'aragosta non ha mangiato nulla da un bel pezzo. Una sottile vena scura è fresca e ancora piena di escrementi. Io mangio la carne della coda. La forchetta da pesce, dico all'interfono con la bocca piena, la forchetta da pesce è la forchetta piccola con tre rebbi. Adesso, staccate il guscio posteriore, il carapace, dal resto del corpo, e mangiate la ghiandola digestiva verde chiamata Tomallea. Mangiate il sangue color rame congelato nell'addome. Mangiate tutte le uova non ancora mature color corallo. Io le mangio. Le aragoste hanno quello che si chiama un sistema circolatorio aperto, dove il sangue scorre semplicemente tutto intorno attraverso delle cavità e bagna tutti i differenti organi. I polmoni sono spugnosi e duri, ma si possono mangiare, dico all'interfono mentre mi lecco le dita. Lo stomaco è quella sacca dura che sembra fatta di denti che si trova sotto la testa. Non mangiate lo stomaco. Continuo a scavare nel corpo. Succhio la carne da tutte le Gambe-che-camminano. Mordo le piccole branchie. Supero i gangli del cervello. Mi fermo. Quello che trovo è impossibile. L'interfono sta urlando, "Okay, e adesso? Che altro? É tutto qui? Che altro c'è da mangiare?". Questo non può succeder esecondo la mia agenda, sono quasi le tre. Dovrei essere fuori a scavare in giardino. Alle quattro riordinerò le aiuole. Alle cinque e mezzo sradicherò la salvia e la ricollocherò insieme agli iris olandesi, alle rose, alle bocche di leone, alle felci, coperte di terra. L'interfono sta urlando. "Che succede a questo punto? Rispondimi! Che cos'è che sta andando per il verso sbagliato?". Controllo la mia scheda, e dice che sono felice. Sono produttivo. Lavoro duramente. É tutto sotto i miei occhi, nero su bianco. Sto facendo delle cose. L'interfono urla, "Che facciamo dopo?".
Oggi è una di quelle giornate in cui il sole sorge veramente per umiliarti. L'interfono urla, "Che altro rimane da fare?". Io ignoro l'interfono perchè non c'è altro che rimande da fare. Quasi nient'altro rimane.
E forse è solo uno scherzo della luce, ma ho mangiato quasi tutta l'aragosta prima di accorgermi che il cuore continua a battere.
[estratto da Survivor di Chuck Palahniuk]
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